Primavera
Stagione bambina, dài
libero sfogo alla giostra
dei giorni adulti di canto
che t’attraversa punto
di sole. Squarcio
di luce che si distende
in uno sbadiglio pomeridiano.
Cielo azzurro, terra verde
e spazio: ricordo di sogni.
C’era pure la sete, la fame
d’amore che dentro urtava rose
timidezze. E poi l’aria
che indorava d’un canto
il primo appuntamento segreto
all’angolo dove si faceva
la spola trepida d’attesa…
E finalmente a lume di luna
innalzare, poi, con mani madide
di giovinezza il calice spensierato
d’ogni gonna e bere fino all’ebbrezza…
Ah, stagione dalle meliche virtù
e d’innesti naturali,
che impollina e starnutisce.
E così tra le pietre strizzate
dalla prima caldura, gli intonaci
a calce delle case e le strade
che lontano prendono a poco
a poco fuoco io ti amo, stagione
la più strega a cui chiedere la mano
della vita per fuggire via.
Da “Zigrinature” – All’insegna del cinghiale ferito (1999
In vena di rischi
Sono un uomo spericolato, tanto
da essere ancora in vena di rischi:
non me lo dice l’ennesima multa
per eccesso di velocità, piuttosto questo
stare tra il presente a una clessidra:
tra questa penna e un altro giorno
da esistere.
(In vena di rischi)
Da “Strada di Damocle” – Arcipelago Itaca (2019)
Bonifica
Prima
la stanza 4×3
a cui montano
la guardia sentinelle
immortali – Leopardi,
Dostoevskij, Hemingway e altri -.
Poi il campo incolto della scrivania
dove addestro i pensieri a marciare
nel fango, infine, solo dopo, la pagina
insonne, il mio appezzamento, la stoffa
di terra che devo bonificare con alberi
d’inchiostro perché cantino quando soffia
alto il vento.
Agronomia di un formato A4:
calcolo le distanze, il tipo di coltura, le stagioni:
fossi almeno un rabdomante. Ma io posso solo piantare alberi d’inchiostro nelle falle
del mondo fra cemento e silenzio come punti di sutura. Da “A gonfie vene” – Edizione del giano (2006)
Puglia mia
Terra mia,
Puglia mia,
gialla di grano,
rossa di pomodori,
azzurra d’estate.
Terra mia,
Puglia mia,
nidi d’uccelli
su ogni albero,
tarantella di cicale.
Terra mia, Puglia mia,
spaccata dal sole,
invasa dal mare.
Bella come l’amore
tra Elena e Paride.
Terra mia, Puglia mia,
da te io
mai andrei via.
Dante Toma
San Severo (FG)
Classe 1^ C Scuola Secondaria di 1° “G. Palmieri”